Ho sempre vissuto in città, per me Torino vuol dire casa.
Non posso pensare la mia vita lontano da Torino.
I miei ricordi d'infanzia sono semplicemente – teneri- sono stato un bambino felice con una mamma e un papà giovanissimi ( 17 anni la mia mamma e 23 mio papà all'epoca del mio primo vagito ), con dei nonni altrettanto giovani. Con il nonno Ercole ( il papà di mio papà) ho iniziato ad amare il disegno e a svilupparlo in tutte le sue forme. Il nonno,- diplomato perito edile stradale, studiando di sera- era un abilissimo disegnatore Architettonico, sia sotto l'aspetto di rilievo decorativo sia dal punto di vista progettuale...forse è anche per questo motivo che dopo il liceo artistico sono andato a -far danni- ad Architettura.( mai raggiunta la laurea...anche se ho studiato tanto)Anni quelli di architettura sempre tenuti sulla corda dell'insofferenza...e di una -vocazione- che chiamava a squarciagola verso altri lidi......ACCADEMIA!!!!!!!!! Comunque, per dirla tutta, non rinnego nulla del quel tempo e ….in questa facoltà ho trovato grandi amicizie, che continuano anche oggi e ho trovato.....l'amore; come dire: Non è poco!
Ritorniamo seri, e al nonno paterno....ricordo, che anche se molto piccolo, nonno mi portava a visitare i – suoi cantieri- e li mi faceva disegnare dal vero qualsiasi cosa....cose da bambino, ma intanto si imparava!!!!!
Con il nonno materno, Amedeo, altra storia, molto più intima più interiore. Nonno era stato deportato come detenuto politico, nei lagher nazisti, e anche se ebbe la – fortuna- di ritornare vivo, non fù mai sostanzialmente libero con la mente....non ebbe mai, per così dire, superato e digerito le violenze subite e purtroppo alla giovane età di 58 anni si spense a causa di una cirrosi epatica devastante. Nonno Amedeo detto Walter per i suoi trascorsi come pugilie nella categoria dei pesi welter( penso si scriva così) era un nonno dolce e tenero, legato ad ideali di giustizia e libertà molto profondi, i suoi occhi erano limpidi ed era anche un bel uomo, corteggiatissimo da molte signore dell'epoca.
Potrei scrivere dei due nonni pagine e pagine, e come si può notare non ho ancora citato le nonne... dalle quali non ho mai avuto vero affetto; sono, per me, sempre e solo state le mogli dei nonni!
Posso solo ricordare – quando per così dire, era in buona – dei buonissimi pranzi preparati da nonna Maria ( mamma della mamma) in giardino sotto l'ombra di un fantastico caco.
Ah! dimenticavo, nonno Amedeo era un cacciatore e aveva sempre con se dei bellissimi cani, l'ultimo , un pointer nero con una bella stella bianca sul petto, si chiamava Yhack... il nonno mi disse che era il nome di uno dei suoi aguzzini nel campo di concentramento a Dachau in Germania.
Come ho scritto nella prima parte ho sempre disegnato molto, con i nonni con mamma e papà, possiamo dire che ho imparato ad amare il mio mestiere già in tenera età.
Mi ritornano in mente delle intere giornate trascorse a disegnare e a parlare di politica con tutta la famiglia.
Per me la scuola è sempre stata sinonimo di -casa- di affetto, di sacrificio ma anche di allegria.
Dopo la scuola dell'obbligo, come tutti, sono approdato in modo molto naturale e con l'appoggio di tutta la famiglia, nel grande mondo degli -studi liceali - ...al LICEO ARTISTICO!!!
Il primo della famiglia a frequentare un Liceo...grande impegno, grande responsabilità.
Qui ho vissuto anni fantastici in tutti i sensi, ho lavorato tanto, ho studiato tanto e – come dico sempre- avuto la grande FORTUNA di incontrare docenti importantissimi per la mia formazione non solo artistica.
Ai miei tempi a scuola ( oltre che in famiglia, è chiaro !) si insegnavano anche il comportamento , l'educazione e il rispetto.
Noi eravamo un Liceo particolare....con persone particolari; un liceo fatto di artisti. E questo per noi studenti è sempre stato un dato importante per la nostra formazione; non erano solo, per così dire, professori dai quali imparare, ma professionisti – pittori , scultori, architetti, storici dell'arte....!!!!!
Ricordo il mio primo giorno di liceo; appena entrati nell'atrio. Una nutrita -serie- di bidelli , ci fecero disporre su due file, in assoluto silenzio, di fronte all'ingresso dell'aula di Figura Disegnata in trepida attesa del docente ( non era l'800 ma il 1972).
Dopo poco ecco l'arrivo di Francesco Tabusso. Lo stupore iniziale, nessuno di noi era stato preparato ad accogliere un uomo nano, fece immediatamente posto alla forza e alla grandezza di chi avevamo di fronte!
Il mio primo Artista vero, con il quale – scontrarsi- dialogare ma soprattutto lavorare...
IL nostro apprendistato fù quello di eseguire nel modo più corretto possibile, per tutto il tempo del primo quadrimestre e la metà del secondo, su fogli di carta da spolvero 50 x 70 , con matite, carboncini, conte' ecc. tutta una serie di linee verticali e orizzontali di spessore ed intensità variabili.....insomma abbiamo iniziato dalle – ASTE- !!!
Ecco, questo era il MIO liceo.
Ecco quello che manca oggi: l'insegnamento delle basi!
Lo stesso Tabusso, alla fine di quel memorabile anno, nel salutarci dandoci appuntamento al nuovo anno, chiese a tutti dove saremo andati a fare danni in occasione delle vacanze.
Anche a me toccarono le stesse domande...nel mese di agosto vidi arrivare, nel luogo della mia villeggiatura, Francesco Tabusso in persona, che esordì dicendomi: dai Carlin, prendi fogli e matite che andiamo a disegnare!!!!
Il luogo era un paesino di poche anime chiamato Caprie, situato in bassa valle Susa, più precisamente in una località chiamata borgata pertusetto....
Disegnai tutta l'estate e imparai a conoscere ed ammirare Francesco Tabusso.
Altro docente, diametralmente opposto a Francesco Tabusso fu Marco Gastini, entambi ( io e lui) portatori sani di fede calcistica...GRANATA OVVIAMENTE!!!!
Con Marco Gastini, essendo docente degli ultimi anni di Liceo, il magistero fu più maturo...c'era la modella da ritrarre, c'erano le domande sull'arte concettuale...
Gastini, grandissimo ed eccellentissimo disegnatore di grande e raffinata sensibilità, attratto dalla concettualità dell'arte, di un'arte portata oltre gli schemi della figurazione....